ISSN 1725-258X

doi:10.3000/1725258X.L_2011.110.ita

Gazzetta ufficiale

dell'Unione europea

L 110

European flag  

Edizione in lingua italiana

Legislazione

54o anno
29 aprile 2011


Sommario

 

I   Atti legislativi

pagina

 

 

DIRETTIVE

 

*

Direttiva 2011/35/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 aprile 2011, relativa alle fusioni delle società per azioni ( 1 )

1

 

 

II   Atti non legislativi

 

 

ACCORDI INTERNAZIONALI

 

 

2011/255/UE

 

*

Decisione del Consiglio, dell’11 aprile 2011, relativa alla firma, a nome dell’Unione europea, dell’accordo in forma di scambio di lettere tra l’Unione europea e la Nuova Zelanda ai sensi dell’articolo XXIV:6 e dell’articolo XXVIII dell’accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT) del 1994 sulla modifica di concessioni negli elenchi della Repubblica di Bulgaria e della Romania nel quadro della loro adesione all’Unione europea

12

 

 

2011/256/UE

 

*

Decisione del Consiglio, dell’11 aprile 2011, relativa alla firma, a nome dell’Unione europea, dell’accordo in forma di scambio di lettere tra l’Unione europea e la Repubblica argentina ai sensi dell’articolo XXIV:6 e dell’articolo XXVIII dell’accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT) del 1994 sulla modifica di concessioni negli elenchi della Repubblica di Bulgaria e della Romania nel quadro della loro adesione all’Unione europea

13

 

 

REGOLAMENTI

 

*

Regolamento di esecuzione (UE) n. 413/2011 della Commissione, del 28 aprile 2011, che modifica il regolamento (CE) n. 1580/2007 con riguardo ai livelli limite per l’applicazione dei dazi addizionali per i cetrioli e le ciliegie diverse dalle ciliegie acide

14

 

*

Regolamento di esecuzione (UE) n. 414/2011 della Commissione, del 26 aprile 2011, recante iscrizione di una denominazione nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette [Φιρίκι Πηλίου (Firiki Piliou) (DOP)]

16

 

*

Regolamento di esecuzione (UE) n. 415/2011 della Commissione, del 26 aprile 2011, recante iscrizione di una denominazione nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette [Lapin Poron kylmäsavuliha (DOP)]

18

 

*

Regolamento di esecuzione (UE) n. 416/2011 della Commissione, del 26 aprile 2011, recante approvazione di una modifica non minore del disciplinare di una denominazione registrata nel registro delle denominazioni d'origine protette e delle indicazioni geografiche protette [Valle d'Aosta Lard d'Arnad/Vallée d'Aoste Lard d'Arnad (DOP)]

20

 

 

Regolamento di esecuzione (UE) n. 417/2011 della Commissione, del 28 aprile 2011, recante fissazione dei valori forfettari all’importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli

22

 

 

Regolamento di esecuzione (UE) n. 418/2011 della Commissione, del 28 aprile 2011, recante modifica dei prezzi rappresentativi e dei dazi addizionali all'importazione per taluni prodotti del settore dello zucchero, fissati dal regolamento (UE) n. 867/2010, per la campagna 2010/11

24

 

 

DECISIONI

 

 

2011/257/UE

 

*

Decisione del Consiglio, del 7 marzo 2011, che modifica la decisione 2010/320/UE indirizzata alla Grecia allo scopo di rafforzare e approfondire la sorveglianza della disciplina di bilancio e che intima alla Grecia di adottare misure per la riduzione del disavanzo ritenute necessarie a correggere la situazione di disavanzo eccessivo

26

 

 

2011/258/UE

 

*

Decisione di esecuzione della Commissione, del 27 aprile 2011, recante modifica della decisione 89/471/CEE relativa all’autorizzazione di metodi di classificazione delle carcasse di suino in Germania [notificata con il numero C(2011) 2709]

29

 

 

2011/259/UE

 

*

Decisione della Commissione, del 27 aprile 2011, relativa al riconoscimento della Tunisia per quanto riguarda l’istruzione, la formazione e l’abilitazione della gente di mare ai fini del riconoscimento dei certificati di abilitazione [notificata con il numero C(2011) 2754]  ( 1 )

34

 

 

ATTI ADOTTATI DA ORGANISMI CREATI DA ACCORDI INTERNAZIONALI

 

 

2011/260/UE

 

*

Decisione n. 2/2011 del Comitato degli ambasciatori ACP-UE, del 16 marzo 2011, recante nomina dei membri del consiglio di amministrazione del Centro tecnico di cooperazione agricola e rurale (CTA)

35

 


 

(1)   Testo rilevante ai fini del SEE

IT

Gli atti i cui titoli sono stampati in caratteri chiari appartengono alla gestione corrente. Essi sono adottati nel quadro della politica agricola ed hanno generalmente una durata di validità limitata.

I titoli degli altri atti sono stampati in grassetto e preceduti da un asterisco.


I Atti legislativi

DIRETTIVE

29.4.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 110/1


DIRETTIVA 2011/35/UE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

del 5 aprile 2011

relativa alle fusioni delle società per azioni

(codificazione)

(Testo rilevante ai fini del SEE)

IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 50, paragrafo 2, lettera g),

vista la proposta della Commissione europea,

previa trasmissione del progetto di atto legislativo ai parlamenti nazionali,

visto il parere del Comitato economico e sociale europeo (1),

deliberando conformemente alla procedura legislativa ordinaria (2),

considerando quanto segue:

(1)

La terza direttiva 78/855/CEE del Consiglio, del 9 ottobre 1978, basata sull’articolo 54, paragrafo 3, lettera g), del trattato e relativa alle fusioni delle società per azioni (3), ha subito diverse e sostanziali modificazioni (4). È opportuno, per motivi di chiarezza e razionalizzazione, procedere alla sua codificazione.

(2)

Il coordinamento previsto dall’articolo 50, paragrafo 2, lettera g), del trattato e dal programma generale per la soppressione delle restrizioni alla libertà di stabilimento (5) è stato iniziato con la prima direttiva 68/151/CEE del Consiglio, del 9 marzo 1968, intesa a coordinare, per renderle equivalenti, le garanzie che sono richieste, negli Stati membri, alle società a mente dell’articolo 58, secondo comma, del trattato per proteggere gli interessi dei soci e dei terzi (6).

(3)

Tale coordinamento è stato proseguito, per quanto riguarda la costituzione della società per azioni nonché la salvaguardia e le modificazioni del capitale sociale della stessa, con la seconda direttiva 77/91/CEE del Consiglio, del 13 dicembre 1976, intesa a coordinare, per renderle equivalenti, le garanzie che sono richieste, negli Stati membri, alle società di cui all’articolo 58, secondo comma, del trattato, per tutelare gli interessi dei soci e dei terzi per quanto riguarda la costituzione della società per azioni, nonché la salvaguardia e le modificazioni del capitale sociale della stessa (7) e, per quanto riguarda i conti annuali di taluni tipi di società, con la quarta direttiva 78/660/CEE del Consiglio, del 25 luglio 1978, basata sull’articolo 54, paragrafo 3, lettera g), del trattato e relativa ai conti annuali di taluni tipi di società (8).

(4)

La tutela degli interessi dei soci e dei terzi richiede un coordinamento delle legislazioni degli Stati membri riguardanti le fusioni di società per azioni ed è opportuno introdurre nel diritto di tutti gli Stati membri l’istituto della fusione.

(5)

Nel contesto di questo coordinamento è particolarmente importante assicurare agli azionisti delle società partecipanti alla fusione un’informazione adeguata e quanto più obiettiva possibile, nonché garantire un’appropriata tutela dei loro diritti. Tuttavia, non vi è motivo di esigere un tale esame da parte di un esperto indipendente per gli azionisti se tutti gli azionisti concordano che non è necessario.

(6)

La tutela dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimenti di imprese, di stabilimenti o di parti di imprese o di stabilimenti è attualmente disciplinata dalla direttiva 2001/23/CE del Consiglio, del 12 marzo 2001, concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative al mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimenti di imprese, di stabilimenti o di parti di imprese o di stabilimenti (9).

(7)

I creditori, inclusi gli obbligazionisti, e i portatori di altri titoli delle società partecipanti alla fusione dovrebbero essere tutelati onde evitare che la realizzazione della fusione pregiudichi i loro interessi.

(8)

La pubblicità prevista dalla direttiva 2009/101/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 settembre 2009, intesa a coordinare, per renderle equivalenti, le garanzie che sono richieste, negli Stati membri, alle società a mente dell’articolo 48, secondo comma, del trattato per proteggere gli interessi dei soci e dei terzi (10) dovrebbe essere estesa alle fusioni affinché i terzi ne siano sufficientemente informati.

(9)

È opportuno estendere le garanzie previste in favore dei soci e dei terzi, nel quadro della procedura di fusione, a talune operazioni giuridiche che, in certi settori essenziali, hanno delle caratteristiche analoghe a quelle della fusione affinché questa tutela non possa essere elusa.

(10)

Al fine di garantire la certezza del diritto nelle relazioni sia fra le società interessate che fra queste e i terzi nonché fra gli azionisti, è necessario limitare i casi di nullità e stabilire, da una parte, il principio della sanatoria ogni volta che essa è possibile e, dall’altra, un termine breve per l’esercizio dell’azione di nullità.

(11)

La presente direttiva dovrebbe far salvi gli obblighi degli Stati membri relativi ai termini di recepimento delle direttive nel diritto nazionale indicati nell’allegato I, parte B,

HANNO ADOTTATO LA PRESENTE DIRETTIVA:

CAPO I

AMBITO DI APPLICAZIONE

Articolo 1

1.   Le misure di coordinamento prescritte dalla presente direttiva si applicano alle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri riguardanti i seguenti tipi di società:

per il Belgio:

la société anonyme/de naamloze vennootschap;

per la Bulgaria:

акционерно дружество;

per la Repubblica ceca:

akciová společnost;

per la Danimarca:

aktieselskaber;

per la Germania:

die Aktiengesellschaft;

per l’Estonia:

aktsiaselts;

per l’Irlanda:

public companies limited by shares, e public companies limited by guarantee having a share capital;

per la Grecia:

ανώνυμη εταιρία;

per la Spagna:

la sociedad anónima;

per la Francia:

la société anonyme;

per l’Italia:

la società per azioni;

per Cipro:

Δημόσιες εταιρείες περιορισμένης ευθύνης με μετοχές, δημόσιες εταιρείες περιορισμένης ευθύνης με εγγύηση που διαθέτουν μετοχικό κεφάλαιο;

per la Lettonia:

akciju sabiedrība;

per la Lituania:

akcinė bendrovė;

per il Lussemburgo:

la société anonyme;

per l’Ungheria:

részvénytársaság;

per Malta:

kumpannija pubblika/public limited liability company, kumpannija privata/private limited liability company;

per i Paesi Bassi:

de naamloze vennootschap;

per l’Austria:

die Aktiengesellschaft;

per la Polonia:

spółka akcyjna;

per il Portogallo:

a sociedade anónima;

per la Romania:

societate pe acțiuni;

per la Slovenia:

delniška družba;

per la Slovacchia:

akciová spoločnost’;

per la Finlandia:

julkinen osakeyhtiö/publikt aktiebolag;

per la Svezia:

aktiebolag;

per il Regno Unito:

public companies limited by shares, e public companies limited by guarantee having a share capital.

2.   Gli Stati membri possono non applicare la presente direttiva alle società cooperative costituite in uno dei tipi di società indicati al paragrafo 1. Qualora le legislazioni degli Stati membri si avvalgano di tale possibilità esse impongono a queste società di far comparire il termine «cooperativa» su tutti i documenti di cui all’articolo 5 della direttiva 2009/101/CE.

3.   Gli Stati membri possono non applicare la presente direttiva se una o più società in via di incorporazione o di estinzione sono oggetto di una procedura di fallimento, di una procedura di scioglimento delle società insolventi, di concordato giudiziale, di concordato preventivo o di altre procedure affini.

CAPO II

DISCIPLINA DELLA FUSIONE MEDIANTE L’INCORPORAZIONE IN UNA SOCIETÀ DI UNA O PIÙ SOCIETÀ E DELLA FUSIONE MEDIANTE LA COSTITUZIONE DI UNA SOCIETÀ NUOVA

Articolo 2

Gli Stati membri disciplinano, per le società regolate dalla propria legislazione nazionale, la fusione mediante l’incorporazione in una società di una o più società e la fusione mediante la costituzione di una società nuova.

Articolo 3

1.   Ai sensi della presente direttiva per «fusione mediante incorporazione» si intende l’operazione con la quale una o più società, tramite uno scioglimento senza liquidazione, trasferiscono ad un’altra l’intero patrimonio attivo e passivo mediante l’attribuzione agli azionisti della o delle società incorporate di azioni della società incorporante e, eventualmente, di un conguaglio in denaro non superiore al 10 % del valore nominale delle azioni attribuite o, in mancanza di valore nominale, della loro parità contabile.

2.   La legislazione di uno Stato membro può prevedere che la fusione mediante incorporazione possa essere attuata anche quando una o più società incorporate sono in liquidazione, a condizione che tale possibilità sia data solo alle società che non hanno ancora iniziato la distribuzione degli attivi fra i propri azionisti.

Articolo 4

1.   Ai sensi della presente direttiva si intende per «fusione mediante costituzione di una nuova società» l’operazione con la quale più società, tramite il loro scioglimento senza liquidazione, trasferiscono a una società che esse costituiscono l’intero patrimonio attivo e passivo mediante l’attribuzione ai loro azionisti di azioni della nuova società ed, eventualmente, di un conguaglio in danaro non superiore al 10 % del valore nominale delle azioni attribuite o, in mancanza di valore nominale, della loro parità contabile.

2.   La legislazione di uno Stato membro può prevedere che la fusione mediante costituzione di una nuova società possa essere attuata anche se una o più società che si estinguono sono in liquidazione, a condizione che tale possibilità sia data solo alle società che non hanno ancora iniziato la distribuzione degli attivi fra i propri azionisti.

CAPO III

FUSIONE MEDIANTE INCORPORAZIONE

Articolo 5

1.   Gli organi di amministrazione o di direzione delle società partecipanti alla fusione redigono per iscritto un progetto di fusione.

2.   Il progetto di fusione indica almeno:

a)

il tipo, la denominazione e la sede sociale di ciascuna delle società che partecipano alla fusione;

b)

il rapporto di cambio delle azioni ed, eventualmente, l’importo del conguaglio;

c)

le modalità di assegnazione delle azioni della società incorporante;

d)

la data a decorrere dalla quale tali azioni danno diritto al dividendo, nonché ogni modalità particolare relativa a tale diritto;

e)

la data a decorrere dalla quale le operazioni della società incorporata si considerano, dal punto di vista contabile, compiute per conto della società incorporante;

f)

i diritti accordati dalla società incorporante ai titolari di azioni fornite di diritti speciali e ai portatori di titoli diversi dalle azioni ovvero le disposizioni proposte nei loro confronti;

g)

tutti i vantaggi particolari attribuiti agli esperti di cui all’articolo 10, paragrafo 1, nonché ai membri degli organi di amministrazione, di direzione, di vigilanza o di controllo delle società partecipanti alla fusione.

Articolo 6

Per ciascuna delle società partecipanti alla fusione, il progetto di fusione deve essere reso pubblico secondo le modalità previste dalla legislazione di ogni Stato membro, conformemente all’articolo 3 della direttiva 2009/101/CE, almeno un mese prima della data di riunione dell’assemblea generale che deve deliberare sul progetto di fusione.

Ciascuna società partecipante alla fusione è esentata dalla pubblicazione richiesta dall’articolo 3 della direttiva 2009/101/CE se, per un periodo continuativo avente inizio non più tardi di un mese prima del giorno fissato per l’assemblea generale in cui sarà stabilito il progetto di fusione e avente termine non prima della conclusione di detta assemblea, pubblica il progetto di fusione nel suo sito web, senza costi per il pubblico. Gli Stati membri non subordinano tale esenzione a requisiti o limitazioni diversi da quelli necessari a garantire la sicurezza del sito web e l’autenticità dei documenti e possono imporre tali requisiti e limitazioni solamente nella misura in cui siano proporzionali al conseguimento di detti obiettivi.

In deroga al secondo comma del presente articolo, gli Stati membri possono imporre che la pubblicazione sia effettuata tramite la piattaforma elettronica centrale di cui all’articolo 3, paragrafo 5, della direttiva 2009/101/CE. In alternativa gli Stati membri possono prevedere che detta pubblicazione sia effettuata in qualsiasi altro sito web da essi designato a tale scopo. Qualora gli Stati membri facciano uso di una di tali possibilità, essi garantiscono che alle società non sia addebitato un costo specifico per detta pubblicazione.

Qualora sia usato un sito web diverso dalla piattaforma elettronica centrale, è pubblicato un riferimento in detta piattaforma che dà accesso a detto sito web, almeno un mese prima del giorno fissato per l’assemblea generale. Tale riferimento include la data della pubblicazione del progetto di fusione sul sito Internet ed è accessibile al pubblico a titolo gratuito. Alle società non sono addebitati costi specifici per detta pubblicazione.

Il divieto di addebitare alle società un costo specifico per la pubblicazione di cui al terzo e quarto paragrafo, non incide sulla capacità degli Stati membri di trasferire i costi alle società in riferimento alla piattaforma elettronica centrale.

Gli Stati membri possono imporre alle società di mantenere le informazioni per un periodo specifico dopo l’assemblea generale nel loro sito web o, se del caso, nella piattaforma elettronica centrale o in un altro sito web designato dallo Stato membro interessato. Gli Stati membri possono stabilire le conseguenze dell’interruzione temporanea dell’accesso al sito web o alla piattaforma elettronica centrale per cause tecniche o di altra natura.

Articolo 7

1.   La fusione deve essere deliberata almeno dall’assemblea generale di ciascuna delle società partecipanti alla fusione. Le legislazioni degli Stati membri dispongono che tale delibera di approvazione deve essere presa da una maggioranza che non può essere inferiore ai due terzi dei voti attribuiti ai titoli rappresentati o al capitale sottoscritto rappresentato.

La legislazione di uno Stato membro può tuttavia prevedere che la maggioranza semplice dei voti indicati al primo comma è sufficiente quando è rappresentata almeno la metà del capitale sottoscritto. Inoltre, se del caso, si applicano le regole relative alle modifiche dell’atto costitutivo o dello statuto sociale.

2.   Se esistono più categorie di azioni, la deliberazione sulla fusione è subordinata a una votazione separata almeno per ciascuna categoria di azionisti i cui diritti siano pregiudicati dall’operazione.

3.   La deliberazione verte sull’approvazione del progetto di fusione e sulle eventuali modifiche dell’atto costitutivo rese necessarie dalla realizzazione della fusione.

Articolo 8

La legislazione di uno Stato membro può non imporre la deliberazione di approvazione della fusione da parte dell’assemblea generale della società incorporante se sono soddisfatte le seguenti condizioni:

a)

la pubblicazione prescritta all’articolo 6 deve essere fatta, per la società incorporante, almeno un mese prima della data di riunione dell’assemblea generale della o delle società incorporate che deve deliberare sul progetto di fusione;

b)

tutti gli azionisti della società incorporante devono avere il diritto, almeno un mese prima della data di cui alla lettera a), di prendere visione, presso la sede sociale di tale società, dei documenti indicati nell’articolo 11, paragrafo 1;

c)

uno o più azionisti della società incorporante che dispongono di azioni per una percentuale minima del capitale sottoscritto devono avere il diritto di ottenere la convocazione di un’assemblea generale della società incorporante che deve deliberare sulla fusione. Tale percentuale minima non può essere fissata a più del 5 %. Tuttavia, gli Stati membri possono prevedere che le azioni senza diritto di voto siano escluse dal calcolo di questa percentuale.

Ai fini del primo comma, lettera b), si applica l’articolo 11, paragrafi 2, 3 e 4.

Articolo 9

1.   Gli organi amministrativi o di direzione di ciascuna delle società partecipanti alla fusione redigono una relazione scritta dettagliata che illustra e giustifica, sotto il profilo giuridico ed economico, il progetto di fusione e in particolare il rapporto di cambio delle azioni.

Tale relazione descrive inoltre eventuali difficoltà particolari di valutazione.

2.   Gli organi di direzione o di amministrazione delle società interessate informano l’assemblea generale della loro società, nonché gli organi di direzione o di amministrazione delle altre società interessate, affinché questi ultimi informino a loro volta le rispettive assemblee generali in merito a ogni modifica importante del patrimonio attivo e passivo intervenuta tra la data di elaborazione del progetto di fusione e la data delle assemblee generali che devono deliberare sul progetto di fusione.

3.   Gli Stati membri possono prevedere che la relazione di cui al paragrafo 1 e/o le informazioni di cui al paragrafo 2 non siano richieste a condizione che tutti gli azionisti e i detentori di altri titoli con diritto di voto di ciascuna delle società partecipanti alla fusione abbiano espresso il loro accordo.

Articolo 10

1.   Per ciascuna delle società partecipanti alla fusione, uno o più esperti indipendenti da queste designati o abilitati da un’autorità giudiziaria o amministrativa esaminano il progetto di fusione e redigono una relazione scritta destinata agli azionisti. Tuttavia, la legislazione di uno Stato membro può prevedere la designazione di uno o più esperti indipendenti per tutte le società partecipanti alla fusione se tale designazione, su domanda congiunta di tali società, è fatta da un’autorità giudiziaria o amministrativa. Questi esperti possono essere, secondo la legislazione dei singoli Stati membri, persone fisiche o giuridiche o società.

2.   Nella relazione di cui al paragrafo 1 gli esperti devono in ogni caso dichiarare se a parer loro il rapporto di cambio è congruo o meno. Questa dichiarazione deve almeno:

a)

indicare il metodo o i metodi utilizzati per la determinazione del rapporto di cambio proposto;

b)

indicare se tale metodo o tali metodi sono adeguati nel caso specifico, indicare i valori risultanti da ciascuno di tali metodi e fornire un parere sull’importanza relativa attribuita a tali metodi nella determinazione del valore adottato.

La relazione descrive inoltre le eventuali difficoltà particolari di valutazione.

3.   Ciascun esperto ha il diritto di ottenere dalle società partecipanti alla fusione tutte le informazioni e i documenti utili e di procedere ad ogni necessaria verifica.

4.   Non occorrono né l’esame del progetto di fusione né la relazione di un esperto qualora così decidano tutti gli azionisti di ciascuna delle società partecipanti alla fusione e tutti i detentori di altri titoli che conferiscono il diritto di voto in tali società.

Articolo 11

1.   Almeno un mese prima della data di riunione dell’assemblea generale che deve deliberare sul progetto di fusione, ogni azionista ha il diritto di prendere visione, presso la sede sociale, almeno dei documenti seguenti:

a)

il progetto di fusione;

b)

i conti annuali, nonché le relazioni di gestione degli ultimi tre esercizi delle società partecipanti alla fusione;

c)

se del caso, una situazione contabile riferita a una data che non deve essere anteriore al primo giorno del terzo mese precedente la data del progetto di fusione, qualora gli ultimi conti annuali si riferiscano ad un esercizio chiuso oltre sei mesi prima di tale data;

d)

se applicabile, le relazioni degli organi di amministrazione o di direzione delle società partecipanti alla fusione previste all’articolo 9;

e)

se applicabile, la relazione di cui all’articolo 10, paragrafo 1.

Ai fini del primo comma, lettera c), una situazione contabile non è richiesta se la società pubblica una relazione finanziaria semestrale, ai sensi dell’articolo 5 della direttiva 2004/109/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 dicembre 2004, sull’armonizzazione degli obblighi di trasparenza riguardanti le informazioni sugli emittenti i cui valori mobiliari sono ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato (11), e la mette a disposizione degli azionisti, conformemente al presente paragrafo. Gli Stati membri, inoltre, possono prevedere che una situazione contabile non sia obbligatoria se tutti gli azionisti e i detentori di altri titoli con diritto di voto di ciascuna delle società partecipanti alla fusione hanno espresso il loro accordo a rinunciarvi.

2.   La situazione contabile di cui al paragrafo 1, primo comma, lettera c), è redatta secondo gli stessi metodi e secondo gli stessi criteri di presentazione dell’ultimo stato patrimoniale annuale.

Tuttavia la legislazione di uno Stato membro può prevedere che:

a)

non è necessario procedere a un nuovo inventario reale;

b)

le valutazioni contenute nell’ultimo stato patrimoniale sono modificate soltanto in ragione dei movimenti delle scritture contabili; occorre tuttavia tener conto:

degli ammortamenti e accantonamenti provvisori,

delle modificazioni sostanziali del valore reale che non appaiono nelle scritture contabili.

3.   Ciascun azionista che ne faccia richiesta ha il diritto di ottenere gratuitamente copia integrale o, se lo desidera, parziale dei documenti indicati al paragrafo 1.

Quando un azionista ha acconsentito all’uso, da parte della società, di mezzi elettronici per la trasmissione di informazioni, tali copie possono essere fornite per posta elettronica.

4.   Una società non è esentata dall’obbligo di mettere a disposizione i documenti di cui al paragrafo 1 nella sua sede legale se, per un periodo continuativo avente inizio almeno un mese prima del giorno fissato per l’assemblea generale in cui sarà stabilito il progetto di fusione e avente termine non prima della conclusione di detta assemblea, li pubblica sul suo sito web. Gli Stati membri non subordinano tale esenzione a requisiti o limitazioni diversi da quelli necessari a garantire la sicurezza del sito web e l’autenticità dei documenti e possono imporre tali requisiti o limitazioni solamente nella misura in cui siano proporzionali al conseguimento di detti obiettivi.

Il paragrafo 3 non si applica se il sito web offre agli azionisti la possibilità, per tutto il periodo di cui al primo comma del presente paragrafo, di scaricare e stampare i documenti di cui al paragrafo 1. In tal caso, tuttavia, gli Stati membri possono prevedere che la società metta detti documenti a disposizione degli azionisti presso la sua sede legale a fini di consultazione.

Gli Stati membri possono imporre alle società di mantenere le informazioni per un periodo specifico dopo l’assemblea generale nel loro sito web. Gli Stati membri possono stabilire le conseguenze dell’interruzione temporanea dell’accesso al sito web per cause tecniche o di altra natura.

Articolo 12

La tutela dei diritti dei lavoratori di ciascuna delle società partecipanti alla fusione è disciplinata conformemente alla direttiva 2001/23/CE.

Articolo 13

1.   Le legislazioni degli Stati membri devono prevedere un adeguato sistema di tutela degli interessi dei creditori delle società partecipanti alla fusione per i crediti anteriori alla pubblicazione del progetto di fusione e che non siano ancora scaduti al momento della pubblicazione.

2.   A tal fine le legislazioni degli Stati membri prevedono, quantomeno, che tali creditori siano legittimati a ottenere adeguate garanzie, qualora le situazioni finanziarie della società scissa e della società cui sarà trasferito l’obbligo conformemente al progetto di scissione rendano necessaria tale tutela e qualora detti creditori non dispongano già di tali garanzie.

Gli Stati membri stabiliscono le condizioni per la tutela di cui al paragrafo 1 e al primo comma del presente paragrafo. In ogni caso, gli Stati membri provvedono affinché i creditori siano autorizzati a rivolgersi all’autorità amministrativa o giudiziaria competente per ottenere adeguate garanzie, a condizione che possano dimostrare, in modo credibile, che la scissione compromette i loro crediti e che la società non ha fornito loro adeguate garanzie.

3.   La tutela può essere diversa per i creditori della società incorporante e per quelli della società incorporata.

Articolo 14

Fatte salve le disposizioni relative all’esercizio collettivo dei loro diritti, l’articolo 13 si applica agli obbligazionisti delle società partecipanti alla fusione, a meno che la fusione sia stata approvata dall’assemblea degli obbligazionisti, se la legislazione nazionale la prevede, oppure dai singoli obbligazionisti.

Articolo 15

I portatori di titoli diversi dalle azioni, forniti di diritti speciali, devono beneficiare, nella società incorporante, di diritti almeno equivalenti a quelli di cui beneficiavano nella società incorporata, a meno che la modifica dei loro diritti sia stata approvata da un’assemblea dei portatori di detti titoli, se la legislazione nazionale la prevede, oppure dai singoli portatori di detti titoli ovvero a meno che tali portatori abbiano il diritto di ottenere il riscatto dei loro titoli da parte della società incorporante.

Articolo 16

1.   Se la legislazione di uno Stato membro non prevede per le fusioni un controllo preventivo di legittimità, giudiziario o amministrativo, ovvero se tale controllo non verte su tutti gli atti necessari alla fusione, i verbali delle assemblee generali che deliberano la fusione e, se del caso, il contratto di fusione posteriore alle assemblee generali devono farsi per atto pubblico. Se la fusione non deve essere approvata dalle assemblee generali di tutte le società partecipanti alla fusione, il progetto di fusione deve farsi per atto pubblico.

2.   Il notaio o l’autorità competente a redigere l’atto pubblico deve verificare e certificare l’esistenza e la legittimità degli atti e delle formalità che devono essere compiuti dalla società per cui egli esplica la propria funzione di notaio o la propria autorità, nonché del progetto di fusione.

Articolo 17

Le legislazioni degli Stati membri determinano la data in cui la fusione ha efficacia.

Articolo 18

1.   Per ognuna delle società partecipanti alla fusione, la fusione deve essere resa pubblica secondo le modalità previste dalla legislazione di ciascuno Stato membro, conformemente all’articolo 3 della direttiva 2009/101/CE.

2.   La società incorporante può adempiere le formalità di pubblicità relativa alla o alle società incorporate.

Articolo 19

1.   La fusione produce ipso jure e simultaneamente i seguenti effetti:

a)

il trasferimento tanto tra la società incorporata e la società incorporante quanto nei confronti dei terzi, dell’intero patrimonio attivo e passivo della società incorporata alla società incorporante;

b)

gli azionisti della società incorporata divengono azionisti della società incorporante;

c)

la società incorporata si estingue.

2.   Nessuna azione della società incorporante è scambiata in sostituzione delle azioni della società incorporata detenute:

a)

dalla società incorporante stessa o da una persona che agisce a proprio nome ma per conto della società; oppure

b)

dalla società incorporata stessa o da una persona che agisce a proprio nome ma per conto della società.

3.   Sono fatte salve le legislazioni degli Stati membri che richiedono formalità particolari ai fini dell’opponibilità ai terzi del trasferimento di taluni beni, diritti e obblighi apportati dalla società incorporata. La società incorporante può procedere essa stessa a tali formalità; tuttavia la legislazione degli Stati membri può permettere alla società incorporata di continuare a procedere a tali formalità durante un periodo limitato che non può essere fissato, salvo casi eccezionali, a più di sei mesi dopo la data in cui la fusione ha efficacia.

Articolo 20

Le legislazioni degli Stati membri disciplinano almeno la responsabilità civile dei membri dell’organo di amministrazione o di direzione della società incorporata nei confronti degli azionisti di questa società in conseguenza di irregolarità di membri di detto organo commesse nella preparazione e nella realizzazione della fusione.

Articolo 21

Le legislazioni degli Stati membri prevedono almeno la responsabilità civile nei confronti degli azionisti della società incorporata degli esperti incaricati di redigere per questa società la relazione prevista all’articolo 10, paragrafo 1, in conseguenza di irregolarità commesse da detti esperti nell’esercizio delle loro funzioni.

Articolo 22

1.   Le legislazioni degli Stati membri possono disciplinare il regime di nullità della fusione solo alle condizioni seguenti:

a)

la nullità dev’essere dichiarata con sentenza;

b)

le fusioni efficaci ai sensi dell’articolo 17 possono essere dichiarate nulle solo se è mancato il controllo preventivo di legittimità, giudiziario o amministrativo, oppure l’atto pubblico, o se si è accertato che la deliberazione dell’assemblea generale è nulla o annullabile in virtù del diritto nazionale;

c)

l’azione di nullità non può essere proposta decorsi sei mesi dalla data alla quale la fusione diventa opponibile a chi vuol far valere la nullità oppure se la nullità è stata sanata;

d)

quando è ancora possibile eliminare l’irregolarità suscettibile di provocare la nullità della fusione, il giudice competente assegna alle società interessate un termine di sanatoria;

e)

la sentenza che dichiara la nullità della fusione è resa pubblica secondo le modalità previste dalla legislazione di ciascuno Stato membro, conformemente all’articolo 3 della direttiva 2009/101/CE;

f)

l’opposizione di terzo, se prevista dalla legislazione di uno Stato membro, non può essere proposta oltre sei mesi dalla data in cui la sentenza è resa pubblica conformemente alla direttiva 2009/101/CE;

g)

la sentenza che dichiara la nullità della fusione non pregiudica per se stessa la validità degli obblighi della società incorporante o degli obblighi assunti nei confronti di essa anteriori alla pubblicità della sentenza e posteriori alla data in cui la fusione ha efficacia;

h)

le società che hanno partecipato alla fusione rispondono solidalmente degli obblighi della società incorporante indicati alla lettera g).

2.   In deroga al paragrafo 1, lettera a), la legislazione di uno Stato membro può anche far dichiarare la nullità della fusione da parte di un’autorità amministrativa qualora sia possibile fare ricorso contro tale atto dinanzi a un’autorità giudiziaria. Il paragrafo 1, lettere b), d), e), f), g) e h) si applica per analogia all’autorità amministrativa. Questa azione di nullità non potrà più essere esercitata dopo la scadenza di un termine di sei mesi a decorrere dalla data in cui la fusione ha efficacia.

3.   Sono fatte salve le legislazioni degli Stati membri relative alla nullità di una fusione dichiarata in seguito a un controllo della fusione diverso dal controllo preventivo di legittimità giudiziario o amministrativo.

CAPO IV

FUSIONE MEDIANTE COSTITUZIONE DI UNA NUOVA SOCIETÀ

Articolo 23

1.   Gli articoli 5, 6 e 7 nonché gli articoli da 9 a 22 della presente direttiva si applicano, fatti salvi gli articoli 12 e 13 della direttiva 2009/101/CE, alla fusione mediante costituzione di una società nuova. Ai fini di detta applicazione, le espressioni «società partecipanti alla fusione» o «società incorporata» indicano le società che si estinguono e l’espressione «società incorporante» indica la società nuova.

L’articolo 5, paragrafo 2, lettera a), della presente direttiva si applica anche alla società nuova.

2.   Il progetto di fusione e, se formano oggetto di atti separati, l’atto costitutivo o il progetto dell’atto costitutivo e lo statuto o il progetto di statuto della nuova società devono essere approvati dall’assemblea generale di ciascuna delle società che si estinguono.

CAPO V

INCORPORAZIONE DI UNA SOCIETÀ IN UN’ALTRA CHE POSSIEDE ALMENO IL 90 % DELLE AZIONI DELLA PRIMA

Articolo 24

Gli Stati membri disciplinano a favore delle società soggette alla loro legislazione l’operazione con la quale una o più società si sciolgono senza liquidazione e trasferiscono l’intero patrimonio attivo e passivo a un’altra società che sia titolare di tutte le loro azioni e di tutti gli altri titoli che conferiscono un diritto di voto all’assemblea generale. Tali operazioni sono soggette alle disposizioni del capo III. Tuttavia, gli Stati membri non impongono gli obblighi di cui all’articolo 5, paragrafo 2, lettere b), c) e d), agli articoli 9 e 10, all’articolo 11, paragrafo 1, lettere d) ed e), all’articolo 19, paragrafo 1, lettera b), nonché agli articoli 20 e 21.

Articolo 25

Gli Stati membri non applicano l’articolo 7 alle operazioni di cui all’articolo 24, se sussistono le condizioni seguenti:

a)

la pubblicazione prescritta all’articolo 6 è fatta per ciascuna delle società partecipanti all’operazione almeno un mese prima che l’operazione produca i suoi effetti;

b)

ogni azionista della società incorporante ha il diritto di prendere visione, presso la sede sociale di tale società, almeno un mese prima che l’operazione produca i suoi effetti, dei documenti di cui all’articolo 11, paragrafo 1, lettere a), b) e c);

c)

è fatta applicazione dell’articolo 8, paragrafo 1, lettera c).

Ai fini del primo comma, lettera b), del presente articolo si applica l’articolo 11, paragrafi 2, 3 e 4.

Articolo 26

Gli Stati membri possono applicare gli articoli 24 e 25 alle operazioni con le quali una o più società si sciolgono senza liquidazione e trasferiscono l’intero patrimonio attivo e passivo a un’altra società se tutte le azioni e gli altri titoli, indicati all’articolo 24, della società o delle società incorporate appartengono alla società incorporante e/o a persone che detengono tali azioni e titoli a loro nome, ma per conto della società incorporante.

Articolo 27

Nel caso di fusione mediante l’incorporazione di una o più società da parte di un’altra società che è titolare del 90 % o più, ma non della totalità, delle loro azioni rispettive e degli altri titoli che conferiscono diritto di voto nell’assemblea generale, gli Stati membri possono non imporre l’approvazione della fusione da parte dell’assemblea generale della società incorporante, se sussistono almeno le condizioni seguenti:

a)

la pubblicazione prescritta all’articolo 6 è fatta per la società incorporante almeno un mese prima della data della riunione dell’assemblea generale della o delle società incorporate che deve deliberare sul progetto di fusione;

b)

almeno un mese prima della data indicata alla lettera a), ogni azionista della società incorporante è legittimato a prendere visione, presso la sede legale di questa società, dei documenti specificati all’articolo 11, paragrafo 1, lettere a), b) e, se del caso, c), d) ed e);

c)

è fatta applicazione dell’articolo 8, paragrafo 1, lettera c).

Ai fini del primo comma, lettera b), del presente articolo si applica l’articolo 11, paragrafi 2, 3 e 4.

Articolo 28

Gli Stati membri non impongono gli obblighi di cui agli articoli 9, 10 e 11 nel caso di una fusione ai sensi dell’articolo 27 se sussistono le condizioni seguenti:

a)

gli azionisti minoritari della società incorporata devono avere il diritto di fare acquistare le loro azioni dalla società incorporante;

b)

nel caso in cui esercitino tale diritto, essi hanno il diritto di ottenere una contropartita corrispondente al valore delle loro azioni;

c)

in caso di disaccordo su questa contropartita, quest’ultima dovrà essere stabilita da un giudice o da una autorità amministrativa designata a tale scopo dallo Stato membro.

Non è necessario che uno Stato membro applichi il primo comma qualora le leggi di tale Stato membro consentano alla società incorporante, senza una precedente offerta pubblica di acquisto, di richiedere a tutti i detentori dei rimanenti titoli della società o delle società che saranno acquisite di vendere ad essa i titoli in questione prima della fusione a un prezzo equo.

Articolo 29

Gli Stati membri possono applicare gli articoli 27 e 28 a operazioni per cui una o più società si sciolgono senza liquidazione e trasferiscono l’intero patrimonio attivo e passivo a un’altra società se il 90 % o più, ma non la totalità, delle azioni e altri titoli indicati all’articolo 27 della o delle società incorporate appartengono alla società incorporante e/o a persone che detengono tali azioni e titoli a loro nome ma per conto della società incorporante.

CAPO VI

ALTRE OPERAZIONI ASSIMILATE ALLA FUSIONE

Articolo 30

Quando la legislazione di uno Stato membro permette, per una delle operazioni di cui all’articolo 2, che il conguaglio in denaro superi l’aliquota del 10 %, si applicano i capi III e IV nonché gli articoli 27, 28 e 29.

Articolo 31

Quando la legislazione di uno Stato membro permette una delle operazioni di cui agli articoli 2, 24 e 30, senza che tutte le società che trasferiscono si estinguano di conseguenza, si applicano ove opportuno il capo III, salvo l’articolo 19, paragrafo 1, lettera c), e i capi IV e V.

CAPO VII

DISPOSIZIONI FINALI

Articolo 32

La direttiva 78/855/CEE, modificata dagli atti di cui all’allegato I, parte A, è abrogata, fatti salvi gli obblighi degli Stati membri relativi ai termini di recepimento delle direttive nel diritto nazionale di cui all’allegato I, parte B.

I riferimenti alla direttiva abrogata si intendono fatti alla presente direttiva e si leggono secondo la tavola di concordanza di cui all’allegato II.

Articolo 33

La presente direttiva entra in vigore il 1o luglio 2011.

Articolo 34

Gli Stati membri sono destinatari della presente direttiva.

Fatto a Strasburgo, addì 5 aprile 2011.

Per il Parlamento europeo

Il presidente

J. BUZEK

Per il Consiglio

La presidente

GYŐRI E.


(1)  GU C 51 del 17.2.2011, pag. 36.

(2)  Posizione del Parlamento europeo del 18 gennaio 2011 (non ancora pubblicata nella Gazzetta ufficiale) e decisione del Consiglio del 21 marzo 2011.

(3)  GU L 295 del 20.10.1978, pag. 36.

(4)  Cfr. allegato I, parte A.

(5)  GU 2 del 15.1.1962, pag. 36/62.

(6)  GU L 65 del 14.3.1968, pag. 8.

(7)  GU L 26 del 31.1.1977, pag. 1.

(8)  GU L 222 del 14.8.1978, pag. 11.

(9)  GU L 82 del 22.3.2001, pag. 16.

(10)  GU L 258 dell’1.10.2009, pag. 11.

(11)  GU L 390 del 31.12.2004, pag. 38.


ALLEGATO I

PARTE A

Direttiva abrogata ed elenco delle modificazioni successive

(di cui all’articolo 32)

Direttiva 78/855/CEE del Consiglio

(GU L 295 del 20.10.1978, pag. 36).

 

Allegato I, punto III. C dell’atto di adesione del 1979

(GU L 291 del 19.11.1979, pag. 89).

 

Allegato I, punto II. d) dell’atto di adesione del 1985

(GU L 302 del 15.11.1985, pag. 157).

 

Allegato I, punto XI.A.3 dell’atto di adesione del 1994

(GU C 241 del 29.8.1994, pag. 194).

 

Allegato II, punto 4.A.3 dell’atto di adesione del 2003

(GU L 236 del 23.9.2003, pag. 338).

 

Direttiva 2006/99/CE del Consiglio

(GU L 363 del 20.12.2006, pag. 137).

limitatamente ai riferimenti alla direttiva 78/855/CEE di cui all’articolo 1 e nell’allegato, sezione A.3

Direttiva 2007/63/CE del Parlamento europeo e del Consiglio

(GU L 300 del 17.11.2007, pag. 47).

limitatamente all’articolo 2

Direttiva 2009/109/CE del Parlamento europeo e del Consiglio

(GU L 259 del 2.10.2009, pag. 14).

limitatamente all’articolo 2

PARTE B

Termini di recepimento nel diritto nazionale

(di cui all’articolo 32)

Direttiva

Termine di recepimento

78/855/CEE

13 ottobre 1981

2006/99/CE

1o gennaio 2007

2007/63/CE

31 dicembre 2008

2009/109/CE

30 giugno 2011


ALLEGATO II

Tavola di concordanza

Direttiva 78/855/CEE

Presente direttiva

Articolo 1

Articolo 1

Articoli da 2 a 4

Articoli da 2 a 4

Articoli da 5 a 22

Articoli da 5 a 22

Articolo 23, paragrafo 1

Articolo 23, paragrafo 1, primo comma

Articolo 23, paragrafo 2

Articolo 23, paragrafo 1, secondo comma

Articolo 23, paragrafo 3

Articolo 23, paragrafo 2

Articoli da 24 a 29

Articoli da 24 a 29

Articoli 30 e 31

Articoli 30 e 31

Articolo 32

Articolo 32

Articolo 33

Articolo 33

Articolo 34

Allegato I

Allegato II


II Atti non legislativi

ACCORDI INTERNAZIONALI

29.4.2011   

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L 110/12


DECISIONE DEL CONSIGLIO

dell’11 aprile 2011

relativa alla firma, a nome dell’Unione europea, dell’accordo in forma di scambio di lettere tra l’Unione europea e la Nuova Zelanda ai sensi dell’articolo XXIV:6 e dell’articolo XXVIII dell’accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT) del 1994 sulla modifica di concessioni negli elenchi della Repubblica di Bulgaria e della Romania nel quadro della loro adesione all’Unione europea

(2011/255/UE)

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 207, paragrafo 4, primo comma, in combinato disposto con l’articolo 218, paragrafo 5,

vista la proposta della Commissione europea,

considerando quanto segue:

(1)

Il 29 gennaio 2007 il Consiglio ha autorizzato la Commissione ad aprire negoziati con alcuni altri membri dell’Organizzazione mondiale del commercio ai sensi dell’articolo XXIV:6 dell’accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT) del 1994 nel quadro dell’adesione all’Unione europea della Repubblica di Bulgaria e della Romania.

(2)

I negoziati sono stati condotti dalla Commissione nel quadro delle direttive di negoziato adottate dal Consiglio.

(3)

Tali negoziati si sono conclusi e il 7 settembre 2010 è stato siglato l’accordo in forma di scambio di lettere tra l’Unione europea e la Nuova Zelanda ai sensi dell’articolo XXIV:6 e dell’articolo XXVIII dell’accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT) del 1994 sulla modifica di concessioni negli elenchi della Repubblica di Bulgaria e della Romania nel quadro della loro adesione all’Unione europea («l’accordo»).

(4)

È opportuno firmare l’accordo,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

È approvata, a nome dell’Unione, la firma dell’accordo in forma di scambio di lettere tra l’Unione europea e la Nuova Zelanda ai sensi dell’articolo XXIV:6 e dell’articolo XXVIII dell’accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT) del 1994 sulla modifica di concessioni negli elenchi della Repubblica di Bulgaria e della Romania nel quadro della loro adesione all’Unione europea («l’accordo»), con riserva della conclusione dell’accordo (1).

Articolo 2

Il presidente del Consiglio è autorizzato a designare la o le persone abilitate a firmare l’accordo a nome dell’Unione.

Articolo 3

La presente decisione entra in vigore il giorno dell’adozione.

Fatto a Lussemburgo, addì 11 aprile 2011.

Per il Consiglio

Il presidente

PINTÉR S.


(1)  Il testo dell’accordo sarà pubblicato unitamente alla decisione relativa alla conclusione.


29.4.2011   

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L 110/13


DECISIONE DEL CONSIGLIO

dell’11 aprile 2011

relativa alla firma, a nome dell’Unione europea, dell’accordo in forma di scambio di lettere tra l’Unione europea e la Repubblica argentina ai sensi dell’articolo XXIV:6 e dell’articolo XXVIII dell’accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT) del 1994 sulla modifica di concessioni negli elenchi della Repubblica di Bulgaria e della Romania nel quadro della loro adesione all’Unione europea

(2011/256/UE)

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 207, paragrafo 4, primo comma, in combinato disposto con l’articolo 218, paragrafo 5,

vista la proposta della Commissione europea,

considerando quanto segue:

(1)

Il 29 gennaio 2007 il Consiglio ha autorizzato la Commissione ad aprire negoziati con alcuni altri membri dell’Organizzazione mondiale del commercio ai sensi dell’articolo XXIV:6 dell’accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT) del 1994, nel quadro dell’adesione all’Unione europea della Repubblica di Bulgaria e della Romania.

(2)

I negoziati sono stati condotti dalla Commissione nel quadro delle direttive di negoziato adottate dal Consiglio.

(3)

Tali negoziati si sono conclusi e il 22 settembre 2010 è stato siglato l’accordo in forma di scambio di lettere tra l’Unione europea e la Repubblica argentina ai sensi dell’articolo XXIV:6 e dell’articolo XXVIII dell’accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT) del 1994 sulla modifica di concessioni negli elenchi della Repubblica di Bulgaria e della Romania nel quadro della loro adesione all’Unione europea («l’accordo»).

(4)

È opportuno firmare l’accordo,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

È approvata, a nome dell’Unione, la firma dell’accordo in forma di scambio di lettere tra l’Unione europea e la Repubblica argentina ai sensi dell’articolo XXIV:6 e dell’articolo XXVIII dell’accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT) del 1994 sulla modifica di concessioni negli elenchi della Repubblica di Bulgaria e della Romania nel quadro della loro adesione all’Unione europea («l’accordo»), con riserva della conclusione dell’accordo (1).

Articolo 2

Il presidente del Consiglio è autorizzato a designare la o le persone abilitate a firmare l’accordo a nome dell’Unione.

Articolo 3

La presente decisione entra in vigore il giorno dell’adozione.

Fatto a Lussemburgo, addì 11 aprile 2011.

Per il Consiglio

Il presidente

PINTÉR S.


(1)  Il testo dell’accordo sarà pubblicato unitamente alla decisione relativa alla conclusione.


REGOLAMENTI

29.4.2011   

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L 110/14


REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. 413/2011 DELLA COMMISSIONE

del 28 aprile 2011

che modifica il regolamento (CE) n. 1580/2007 con riguardo ai livelli limite per l’applicazione dei dazi addizionali per i cetrioli e le ciliegie diverse dalle ciliegie acide

LA COMMISSIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, del 22 ottobre 2007, recante organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regolamento unico OCM) (1), in particolare l’articolo 143, lettera b), in combinato disposto con l’articolo 4,

considerando quanto segue:

(1)

Il regolamento (CE) n. 1580/2007 della Commissione, del 21 dicembre 2007, recante modalità di applicazione dei regolamenti del Consiglio (CE) n. 2200/96, (CE) n. 2201/96 e (CE) n. 1182/2007 nel settore degli ortofrutticoli (2), prevede la sorveglianza delle importazioni dei prodotti elencati nel suo allegato XVII. Detta sorveglianza si effettua secondo le modalità previste all’articolo 308 quinquies del regolamento (CEE) n. 2454/93 della Commissione, del 2 luglio 1993, che fissa talune disposizioni d’applicazione del regolamento (CEE) n. 2913/92 del Consiglio che istituisce il codice doganale comunitario (3).

(2)

Ai fini dell’applicazione dell’articolo 5, paragrafo 4, dell’accordo sull’agricoltura (4) concluso nell’ambito dei negoziati commerciali multilaterali dell’Uruguay Round e sulla base dei più recenti dati disponibili per il 2008, il 2009 e il 2010, è opportuno modificare i livelli limite per l’applicazione dei dazi addizionali per i cetrioli e le ciliegie diverse dalle ciliegie acide.

(3)

Occorre pertanto modificare in tal senso il regolamento (CE) n. 1580/2007.

(4)

Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del Comitato di gestione per l’organizzazione comune dei mercati agricoli,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1

L’allegato XVII del regolamento (CE) n. 1580/2007 è sostituito dal testo riportato nell’allegato del presente regolamento.

Articolo 2

Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Esso si applica a decorrere dal 1o maggio 2011.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 28 aprile 2011.

Per la Commissione

Il presidente

José Manuel BARROSO


(1)  GU L 299 del 16.11.2007, pag. 1.

(2)  GU L 350 del 31.12.2007, pag. 1.

(3)  GU L 253 dell’11.10.1993, pag. 1.

(4)  GU L 336 del 23.12.1994, pag. 22.


ALLEGATO

«ALLEGATO XVII

DAZI ADDIZIONALI ALL’IMPORTAZIONE: TITOLO IV, CAPO II, SEZIONE 2

Fatte salve le regole per l’interpretazione della nomenclatura combinata, la designazione delle merci è considerata puramente indicativa. Il campo di applicazione dei dazi addizionali è determinato, nell’ambito del presente allegato, sulla base dei codici NC vigenti alla data di adozione del presente regolamento.

Numero d’ordine

Codice NC

Designazione delle merci

Periodo di applicazione

Livello limite

(tonnellate)

78.0015

0702 00 00

Pomodori

1o ottobre-31 maggio

1 215 717

78.0020

1o giugno-30 settembre

966 474

78.0065

0707 00 05

Cetrioli

1o maggio-31 ottobre

31 289

78.0075

1o novembre-30 aprile

26 583

78.0085

0709 90 80

Carciofi

1o novembre-30 giugno

17 258

78.0100

0709 90 70

Zucchine

1o gennaio-31 dicembre

57 955

78.0110

0805 10 20

Arance

1o dicembre-31 maggio

368 535

78.0120

0805 20 10

Clementine

1o novembre-fine febbraio

175 110

78.0130

0805 20 30

0805 20 50

0805 20 70

0805 20 90

Mandarini (compresi i tangerini e i satsuma); wilking e simili ibridi di agrumi

1o novembre-fine febbraio

115 625

78.0155

0805 50 10

Limoni

1o giugno-31 dicembre

329 872

78.0160

1o gennaio-31 maggio

120 619

78.0170

0806 10 10

Uve da tavola

21 luglio-20 novembre

146 510

78.0175

0808 10 80

Mele

1o gennaio-31 agosto

916 384

78.0180

1o settembre-31 dicembre

95 396

78.0220

0808 20 50

Pere

1o gennaio-30 aprile

291 094

78.0235

1o luglio-31 dicembre

93 666

78.0250

0809 10 00

Albicocche

1o giugno-31 luglio

49 314

78.0265

0809 20 95

Ciliegie, diverse dalle ciliegie acide

21 maggio-10 agosto

30 783

78.0270

0809 30

Pesche, comprese le pesche noci

11 giugno-30 settembre

6 867

78.0280

0809 40 05

Prugne

11 giugno-30 settembre

57 764»


29.4.2011   

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L 110/16


REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. 414/2011 DELLA COMMISSIONE

del 26 aprile 2011

recante iscrizione di una denominazione nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette [Φιρίκι Πηλίου (Firiki Piliou) (DOP)]

LA COMMISSIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 510/2006 del Consiglio, del 20 marzo 2006, relativo alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni d'origine dei prodotti agricoli e alimentari (1), in particolare l'articolo 7, paragrafo 4, primo comma,

considerando quanto segue:

(1)

A norma dell'articolo 6, paragrafo 2, primo comma, e in applicazione dell’articolo 17, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 510/2006, la domanda di registrazione della denominazione «Φιρίκι Πηλίου (Firiki Piliou)» presentata dalla Grecia, è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea  (2).

(2)

Poiché alla Commissione non è stata notificata alcuna dichiarazione di opposizione ai sensi dell'articolo 7 del regolamento (CE) n. 510/2006, occorre procedere alla registrazione della suddetta denominazione,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1

La denominazione che figura nell'allegato del presente regolamento è registrata.

Articolo 2

Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 26 aprile 2011.

Per la Commissione, a nome del presidente

Dacian CIOLOŞ

Membro della Commissione


(1)  GU L 93 del 31.3.2006, pag. 12.

(2)  GU C 222 del 17.8.2010, pag. 9.


ALLEGATO

Prodotti agricoli destinati al consumo umano elencati nell'allegato I del trattato:

Classe 1.6.   Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati

GRECIA

Φιρίκι Πηλίου (Firiki Piliou) (DOP)


29.4.2011   

IT

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L 110/18


REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. 415/2011 DELLA COMMISSIONE

del 26 aprile 2011

recante iscrizione di una denominazione nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette [Lapin Poron kylmäsavuliha (DOP)]

LA COMMISSIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 510/2006 del Consiglio, del 20 marzo 2006, relativo alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni d'origine dei prodotti agricoli e alimentari (1), in particolare l'articolo 7, paragrafo 4, primo comma,

considerando quanto segue:

(1)

A norma dell'articolo 6, paragrafo 2, primo comma, del regolamento (CE) n. 510/2006, la domanda di registrazione della denominazione «Lapin Poron kylmäsavuliha», presentata dalla Finlandia, è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea  (2).

(2)

Poiché alla Commissione non è stata notificata alcuna dichiarazione di opposizione ai sensi dell'articolo 7 del regolamento (CE) n. 510/2006, occorre procedere alla registrazione della suddetta denominazione,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1

La denominazione che figura nell'allegato del presente regolamento è registrata.

Articolo 2

Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’ Unione europea.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 26 aprile 2011.

Per la Commissione, a nome del presidente

Dacian CIOLOŞ

Membro della Commissione


(1)  GU L 93 del 31.3.2006, pag. 12.

(2)  GU C 225 del 20.8.2010, pag. 12.


ALLEGATO

Prodotti agricoli destinati al consumo umano elencati nell'allegato I del trattato:

Classe 1.2.   Prodotti a base di carne (cotti, salati, affumicati, ecc.)

FINLANDIA

Lapin Poron kylmäsavuliha (DOP)


29.4.2011   

IT

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L 110/20


REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. 416/2011 DELLA COMMISSIONE

del 26 aprile 2011

recante approvazione di una modifica non minore del disciplinare di una denominazione registrata nel registro delle denominazioni d'origine protette e delle indicazioni geografiche protette [Valle d'Aosta Lard d'Arnad/Vallée d'Aoste Lard d'Arnad (DOP)]

LA COMMISSIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 510/2006 del Consiglio, del 20 marzo 2006, relativo alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni d'origine dei prodotti agricoli e alimentari (1), in particolare l'articolo 7, paragrafo 4, primo comma,

considerando quanto segue:

(1)

A norma dell'articolo 9, paragrafo 1, primo comma, e in applicazione dell'articolo 17, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 510/2006, la Commissione ha esaminato la domanda dell'Italia relativa all'approvazione di modifiche degli elementi del disciplinare della denominazione d'origine protetta «Valle d'Aosta Lard d'Arnad/Vallée d'Aoste Lard d'Arnad» registrata ai sensi del regolamento (CE) n. 1107/96 della Commissione (2), modificato dal regolamento (CE) n. 1263/96 della Commissione (3).

(2)

Non trattandosi di modifiche minori ai sensi dell'articolo 9 del regolamento (CE) n. 510/2006, la Commissione ha pubblicato la domanda di modifica nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea  (4), in applicazione dell'articolo 6, paragrafo 2, primo comma, del suddetto regolamento. Poiché alla Commissione non è stata presentata alcuna dichiarazione di opposizione ai sensi dell'articolo 7 del regolamento (CE) n. 510/2006, le modifiche devono essere approvate,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1

Sono approvate le modifiche del disciplinare pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea relative alla denominazione che figura nell'allegato del presente regolamento.

Articolo 2

Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 26 aprile 2011.

Per la Commissione, a nome del presidente

Dacian CIOLOŞ

Membro della Commissione


(1)  GU L 93 del 31.3.2006, pag. 12.

(2)  GU L 148 del 21.6.1996, pag. 1.

(3)  GU L 163 del 2.7.1996, pag. 19.

(4)  GU C 222 del 17.8.2010, pag. 14.


ALLEGATO

Prodotti agricoli destinati al consumo umano elencati nell'allegato I del trattato:

Classe 1.2.   Prodotti a base di carne (riscaldati, salati, affumicati, ecc.)

ITALIA

Valle d'Aosta Lard d'Arnad/Vallée d'Aoste Lard d'Arnad (DOP)


29.4.2011   

IT

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L 110/22


REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. 417/2011 DELLA COMMISSIONE

del 28 aprile 2011

recante fissazione dei valori forfettari all’importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli

LA COMMISSIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, del 22 ottobre 2007, recante organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regolamento unico OCM) (1),

visto il regolamento (CE) n. 1580/2007 della Commissione, del 21 dicembre 2007, recante modalità di applicazione dei regolamenti (CE) n. 2200/96, (CE) n. 2201/96 e (CE) n. 1182/2007 nel settore degli ortofrutticoli (2), in particolare l’articolo 138, paragrafo 1,

considerando quanto segue:

Il regolamento (CE) n. 1580/2007 prevede, in applicazione dei risultati dei negoziati commerciali multilaterali dell’Uruguay round, i criteri per la fissazione da parte della Commissione dei valori forfettari all’importazione dai paesi terzi, per i prodotti e i periodi indicati nell’allegato XV, parte A, del medesimo regolamento,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1

I valori forfettari all’importazione di cui all’articolo 138 del regolamento (CE) n. 1580/2007 sono quelli fissati nell’allegato del presente regolamento.

Articolo 2

Il presente regolamento entra in vigore il 29 aprile 2011.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 28 aprile 2011.

Per la Commissione, a nome del presidente,

José Manuel SILVA RODRÍGUEZ

Direttore generale dell'Agricoltura e dello sviluppo rurale


(1)  GU L 299 del 16.11.2007, pag. 1.

(2)  GU L 350 del 31.12.2007, pag. 1.


ALLEGATO

Valori forfettari all’importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli

(EUR/100 kg)

Codice NC

Codice paesi terzi (1)

Valore forfettario all'importazione

0702 00 00

JO

78,3

MA

39,7

TN

118,7

TR

82,8

ZZ

79,9

0707 00 05

AL

107,4

EG

152,2

TR

132,0

ZZ

130,5

0709 90 70

JO

78,3

MA

78,8

TR

108,8

ZZ

88,6

0709 90 80

EC

33,0

ZZ

33,0

0805 10 20

EG

49,5

IL

67,9

MA

45,2

TN

50,6

TR

78,1

ZZ

58,3

0805 50 10

TR

45,4

ZZ

45,4

0808 10 80

AR

82,3

BR

70,9

CA

111,8

CL

79,3

CN

105,8

MK

50,2

NZ

111,4

US

128,6

UY

62,0

ZA

81,9

ZZ

88,4

0808 20 50

AR

94,8

CL

103,2

CN

72,3

ZA

100,0

ZZ

92,6


(1)  Nomenclatura dei paesi stabilita dal regolamento (CE) n. 1833/2006 della Commissione (GU L 354 del 14.12.2006, pag. 19). Il codice «ZZ» rappresenta le «altre origini».


29.4.2011   

IT

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L 110/24


REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. 418/2011 DELLA COMMISSIONE

del 28 aprile 2011

recante modifica dei prezzi rappresentativi e dei dazi addizionali all'importazione per taluni prodotti del settore dello zucchero, fissati dal regolamento (UE) n. 867/2010, per la campagna 2010/11

LA COMMISSIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1234/2007, del Consiglio, del 22 ottobre 2007, recante organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regolamento unico OCM) (1),

visto il regolamento (CE) n. 951/2006 della Commissione, del 30 giugno 2006, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 318/2006 del Consiglio per quanto riguarda gli scambi di prodotti del settore dello zucchero con i paesi terzi (2), in particolare l'articolo 36, paragrafo 2, secondo comma, seconda frase,

considerando quanto segue:

(1)

Gli importi dei prezzi rappresentativi e dei dazi addizionali applicabili all'importazione di zucchero bianco, di zucchero greggio e di taluni sciroppi per la campagna 2010/11 sono stati fissati dal regolamento (UE) n. 867/2010 della Commissione (3). Tali prezzi e dazi sono stati modificati da ultimo dal regolamento (UE) n. 385/2011 della Commissione (4).

(2)

Alla luce dei dati attualmente in possesso della Commissione risulta necessario modificare gli importi in vigore, in conformità delle norme e delle modalità previste dal regolamento (CE) n. 951/2006,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1

I prezzi rappresentativi e i dazi addizionali applicabili all'importazione dei prodotti contemplati dall'articolo 36 del regolamento (CE) n. 951/2006, fissati dal regolamento (UE) n. 867/2010 per la campagna 2010/11, sono modificati e figurano nell'allegato del presente regolamento.

Articolo 2

Il presente regolamento entra in vigore il 29 aprile 2011.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 28 aprile 2011.

Per la Commissione, a nome del presidente,

José Manuel SILVA RODRÍGUEZ

Direttore generale dell'Agricoltura e dello sviluppo rurale


(1)  GU L 299 del 16.11.2007, pag. 1.

(2)  GU L 178 dell'1.7.2006, pag. 24.

(3)  GU L 259 dell'1.10.2010, pag. 3.

(4)  GU L 103 del 19.4.2011, pag. 104.


ALLEGATO

Importi modificati dei prezzi rappresentativi e dei dazi addizionali all'importazione per lo zucchero bianco, lo zucchero greggio e i prodotti del codice NC 1702 90 95 applicabili a partire del 29 aprile 2011

(EUR)

Codice NC

Importo del prezzo rappresentativo per 100 kg netti di prodotto

Importo del dazio addizionale per 100 kg netti di prodotto

1701 11 10 (1)

44,04

0,00

1701 11 90 (1)

44,04

1,69

1701 12 10 (1)

44,04

0,00

1701 12 90 (1)

44,04

1,40

1701 91 00 (2)

43,83

4,32

1701 99 10 (2)

43,83

1,19

1701 99 90 (2)

43,83

1,19

1702 90 95 (3)

0,44

0,25


(1)  Importo fissato per la qualità tipo definita nell'allegato IV, punto III, del regolamento (CE) n. 1234/2007.

(2)  Importo fissato per la qualità tipo definita nell'allegato IV, punto II, del regolamento (CE) n. 1234/2007.

(3)  Importo fissato per 1 % di tenore di saccarosio.


DECISIONI

29.4.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 110/26


DECISIONE DEL CONSIGLIO

del 7 marzo 2011

che modifica la decisione 2010/320/UE indirizzata alla Grecia allo scopo di rafforzare e approfondire la sorveglianza della disciplina di bilancio e che intima alla Grecia di adottare misure per la riduzione del disavanzo ritenute necessarie a correggere la situazione di disavanzo eccessivo

(2011/257/UE)

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 126, paragrafo 9, e l’articolo 136,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

considerando quanto segue:

(1)

L’articolo 136, paragrafo 1, lettera a), del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) prevede la possibilità di adottare misure concernenti gli Stati membri la cui moneta è l’euro al fine di rafforzare il coordinamento e la sorveglianza della disciplina di bilancio.

(2)

L’articolo 126 del TFUE dispone che gli Stati membri devono evitare disavanzi pubblici eccessivi e stabilisce la procedura per i disavanzi eccessivi a questo fine. Il patto di stabilità e crescita, che nella sua parte correttiva attua la procedura per i disavanzi eccessivi, costituisce il quadro che sostiene le politiche governative per un rapido ritorno a solide posizioni di bilancio tenendo conto della situazione economica.

(3)

Il 27 aprile 2009, a norma dell’articolo 104, paragrafo 6, del trattato che istituisce la Comunità europea, il Consiglio ha deciso che in Grecia esisteva un disavanzo eccessivo.

(4)

Il 10 maggio 2010 il Consiglio ha adottato la decisione 2010/320/UE (1) («la decisione») indirizzata alla Grecia, a norma dell’articolo 126, paragrafo 9, e dell’articolo 136 del TFUE, allo scopo di rafforzare e approfondire la sorveglianza della disciplina di bilancio e che intima alla Grecia di adottare misure per la riduzione del disavanzo ritenute necessarie a correggere la situazione di disavanzo eccessivo entro il termine del 2014. Il Consiglio ha stabilito il seguente percorso per la correzione del disavanzo: i disavanzi della pubblica amministrazione non devono superare 18 508 milioni di EUR nel 2010, 17 065 milioni di EUR nel 2011, 14 916 milioni di EUR nel 2012, 11 399 milioni di EUR nel 2013 e 6 385 milioni di EUR nel 2014.

(5)

In base alle previsioni disponibili al momento dell’adozione della decisione del Consiglio, il PIL reale avrebbe dovuto ridursi del 4 % nel 2010 e del 2,5% nel 2011, per riprendersi successivamente, con tassi di crescita dell’1,1 % nel 2012 e del 2,1 % nel 2013 e nel 2014. Per gli anni dal 2010 al 2014 il deflatore del PIL avrebbe dovuto essere pari, rispettivamente, a 1,2 %, – 0,5 %, 1,0 %, 0,7 % e 1,0 %. Dati gli sviluppi economici, il PIL reale dovrebbe ora ridursi del 4,5% nel 2010 e del 3 % nel 2011, per riprendersi successivamente, con tassi di crescita dell’1,1 % nel 2012 e del 2,1 % nel 2013 e nel 2014. Nel periodo dal 2010 al 2014 il deflatore del PIL dovrebbe ora essere pari, rispettivamente, a 3,0 %, – 1,6 %, 0,4 %, 0,8 % e 1,2 %.

(6)

Il 12 febbraio 2011 la Grecia ha presentato al Consiglio e alla Commissione una relazione che illustrava le misure adottate per conformarsi alla decisione. La Commissione ha esaminato la relazione e ha concluso che la Grecia sta ottemperando in modo soddisfacente alla decisione. Tuttavia, l’obiettivo di disavanzo per il 2011 non deve essere mancato, come è stato il caso nel 2010.

(7)

Alla luce di quanto precede, appare opportuno modificare la decisione sotto vari profili, mantenendo invariato il termine per la correzione del disavanzo eccessivo, nonché il rispettivo percorso di aggiustamento per il disavanzo pubblico e l’aumento del debito della pubblica amministrazione in termini nominali,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

La decisione 2010/320/UE è così modificata:

1)

all’articolo 2, paragrafo 4, la lettera c) è sostituita dalla seguente:

«c)

il governo effettua il pagamento degli arretrati accumulati nel 2010 e riduce quelli degli anni precedenti;»;

2)

all’articolo 2, paragrafo 4, la lettera d) è sostituita dalla seguente:

«d)

una strategia di bilancio a medio termine che preveda misure permanenti di risanamento del bilancio pari ad almeno l’8 % del PIL (alcune delle quali sono già state previste nel maggio 2010) e che, assieme alla creazione di una riserva per imprevisti, garantirà il raggiungimento degli obiettivi di disavanzo fino al 2014 ed imprimerà al rapporto debito/PIL un andamento discendente sostenibile. La strategia, pubblicamente consultabile prima della fine di marzo, comprende nella fattispecie: previsioni macroeconomiche prudenti; proiezioni di base sulle entrate e sulla spesa statali e di altri enti pubblici; una descrizione delle misure permanenti di bilancio, loro calendario e quantificazione; limiti di spesa annuali per ogni ministero e obiettivi di bilancio di altri enti pubblici fino al 2014; proiezioni di bilancio per la pubblica amministrazione che tengano conto delle misure attuate, in linea con gli obiettivi in materia di disavanzo e di debito; proiezioni del debito a più lungo termine basate su proiezioni macroeconomiche prudenti, avanzi primari stabili a partire dal 2014; e piani di privatizzazione. La strategia di medio termine si affiancherà alle riforme in corso del sistema sanitario e pensionistico e a specifici piani di settore. Questi (entro fine marzo saranno disponibili le bozze) riguarderanno in particolare: le riforme della politica fiscale; le imprese statali; i fondi fuori bilancio (entità giuridiche del settore pubblico e conti vincolati); i salari dei dipendenti pubblici; e la pubblica amministrazione; la spesa sociale; gli investimenti pubblici e le spese militari. Ogni piano settoriale sarà gestito da task force interministeriali;»;

3)

all’articolo 2, paragrafo 4, la lettera e), è sostituita dalla seguente:

«e)

un piano antievasione comprensivo di indicatori quantitativi di rendimento che l’amministrazione fiscale è tenuta a rispettare; una normativa per snellire le procedure amministrative in materia di controversie fiscali e di ricorsi contenziosi tributari, nonché gli atti e le procedure necessari per trattare in modo più efficace i casi di cattiva condotta, corruzione e scarso rendimento dei funzionari dell’amministrazione fiscale, ivi inclusi procedimenti penali nei casi di violazione dei doveri d’ufficio; e la pubblicazione di relazioni mensili da parte delle cinque taskforce antievasione comprensive di una serie di indicatori di avanzamento;»;

4)

all’articolo 2, paragrafo 4, la lettera f), è sostituita dalla seguente:

«f)

un piano d’azione dettagliato, corredato di calendario, per completare e attuare il sistema di retribuzione semplificato; la messa a punto di un piano a medio termine in materia di risorse umane fino al 2013 che rispetti la regola: un’assunzione ogni cinque pensionamenti e che preveda piani specifici per il ricollocamento del personale qualificato in settori chiave; e la pubblicazione di dati mensili sui movimenti del personale (assunzioni, pensionamenti, trasferimenti tra enti) dei vari dipartimenti pubblici;»;

5)

all’articolo 2, paragrafo 4, la lettera g), è sostituita dalla seguente:

«g)

l’attuazione della riforma organica del sistema sanitario iniziata nel 2010 con l’obiettivo di mantenere la spesa sanitaria pubblica al, o al disotto del, 6 % del PIL; e di misure che generino un risparmio della spesa farmaceutica pari ad almeno 2 miliardi di EUR rispetto al livello del 2010, di cui almeno 1 miliardo di EUR nel 2011; il miglioramento dei sistemi di contabilità e di fatturazione degli ospedali: completando l’introduzione dei sistemi di contabilità per competenza a doppia scrittura contabile in tutti gli ospedali. utilizzando un sistema di codifica uniforme e un registro comune per le forniture mediche. calcolando le consistenze e i flussi delle forniture mediche in tutti gli ospedali facendo ricorso al sistema di codifica uniforme per le forniture mediche; e fatturando velocemente i costi di trattamento (entro due mesi al più tardi) ai fondi di previdenza sociali greci e alle assicurazioni sanitarie private o di altri Stati membri; e assicurandosi che entro la fine del 2011 almeno il 50 % dei medicinali usati negli ospedali pubblici sia composto da medicinali generici e non protetti da brevetto obbligando tutti gli ospedali pubblici ad acquistare prodotti farmaceutici sulla base della sostanza attiva;»;

6)

all’articolo 2, paragrafo 4, la lettera h), è sostituita dalla seguente:

«h)

allo scopo di lottare contro gli sprechi e la cattiva gestione nelle imprese statali e generare un risparmio di almeno 800 milioni di EUR, un decreto che: riduca la retribuzione primaria nelle imprese pubbliche di almeno il 10 % a livello aziendale; limiti la retribuzione secondaria al 10 % di quella primaria; fissi un limite di 4 000 EUR al mese per i salari lordi (12 mensilità l’anno); aumenti le tariffe dei trasporti urbani di almeno il 30 %; misure che riducano tra il 15 e il 25 % le spese operative delle imprese pubbliche; e un decreto per la ristrutturazione dell’OASA;»;

7)

all’articolo 2, paragrafo 4, la lettera k), è sostituita dalla seguente:

«k)

l’adozione di una legge che istituisca l’autorità unica responsabile per gli appalti pubblici, in linea con il piano d’azione; e lo sviluppo di una piattaforma informatica per l’aggiudicazione di appalti pubblici on line e l’introduzione di tappe intermedie, in linea con il piano d’azione, tra cui: il collaudo di una versione pilota, la disponibilità di tutte le funzionalità per tutti i contratti e la graduale introduzione dell’uso obbligatorio del sistema di aggiudicazione telematica per i contratti di forniture, servizi e lavori;»;

8)

all’articolo 2, paragrafo 4, è aggiunta la lettera seguente:

«l)

una legge che specifichi la qualifica e le responsabilità dei contabili incaricati della conduzione di controlli finanziari rigorosi da designare presso tutti i ministeri interessati e i più importanti enti pubblici; la nomina di ufficiali di contabilità finanziaria; e l’accelerazione del processo istitutivo di registri d’impegno e di registri operativi per tutta l’amministrazione pubblica (ad eccezione degli enti più piccoli).»;

9)

all’articolo 2, paragrafo 5, è aggiunta la lettera seguente:

«i)

la pubblicazione di un inventario degli attivi statali, comprese le partecipazioni in imprese quotate e non e in beni immobili (fabbricati e terreni) commercialmente remunerativi, nonché della stima di detti valori; l’istituzione di una segreteria generale per il settore immobiliare al fine di migliorare il coordinamento e accelerare il programma di privatizzazione e gestione dei beni. Sulla base dell’inventario, i piani di privatizzazione saranno rivisti e accelerati.»;

10)

all’articolo 2, paragrafo 6, è aggiunta la lettera seguente:

«f)

elaborazione di un piano di vendita a medio termine di attivi statali basato sull’inventario degli attivi immobiliari commerciali dello Stato (da pubblicarsi entro giugno 2011); revisione dei proventi delle privatizzazioni previsti per il 2011-2013; e proroga del piano fino al 2015.»;

11)

all’articolo 2, è aggiunto un nuovo paragrafo:

«8.   La Grecia adotta le seguenti misure entro la fine di marzo 2012:

a)

una riforma dei regimi pensionistici secondari e/o complementari attraverso la fusione di fondi e l’effettuazione del calcolo delle prestazioni sulla base del nuovo sistema figurativo a contribuzione definita; il congelamento delle pensioni complementari nominali e la riduzione dei tassi di sostituzione dei diritti maturati in fondi deficitari, sulla base dello studio attuariale realizzato dall’Autorità nazionale attuariale. In caso lo studio attuariale non fosse pronto, al fine di evitare disavanzi i tassi di sostituzione sono ridotti dal 1o gennaio 2012.»

Articolo 2

La presente decisione produce effetti a decorrere dal giorno della sua notifica.

Articolo 3

La Repubblica ellenica è destinataria della presente decisione.

Fatto a Bruxelles, addì 7 marzo 2011.

Per il Consiglio

Il presidente

VÖLNER P.


(1)  GU L 145 dell’11.6.2010, pag. 6.


29.4.2011   

IT

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L 110/29


DECISIONE DI ESECUZIONE DELLA COMMISSIONE

del 27 aprile 2011

recante modifica della decisione 89/471/CEE relativa all’autorizzazione di metodi di classificazione delle carcasse di suino in Germania

[notificata con il numero C(2011) 2709]

(Il testo in lingua tedesca è il solo facente fede)

(2011/258/UE)

LA COMMISSIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, del 22 ottobre 2007, recante organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regolamento unico OCM) (1), in particolare l’articolo 43, lettera m), in combinato disposto con l’articolo 4,

considerando quanto segue:

(1)

Con la decisione 89/471/CEE della Commissione (2), sono stati autorizzati diversi metodi di classificazione delle carcasse di suino in Germania.

(2)

La Germania ha fatto presente che un aggiornamento della formula nazionale è imprescindibile alla luce dei progressi realizzati negli ultimi 15 anni nel settore dell’allevamento. L’ultimo aggiornamento dell’equazione sul tenore di carne magra dell’apparecchio di classificazione e del metodo «Zwei-Punkt-Meßverfahren» (ZP) risale al 1995.

(3)

La Germania ha chiesto alla Commissione di autorizzare la sostituzione delle formule adottate nei metodi di classificazione delle carcasse di suino «General Electric Logiq 200pro», «Autofom I» e «Zwei-Punkt-Meßverfahren» (ZP), nonché due nuovi metodi di classificazione delle carcasse di suino sul proprio territorio e ha presentato una descrizione dettagliata delle prove di dissezione, indicando i principi alla base di tale metodo, i risultati delle prove di dissezione e le equazioni applicate per quantificare la percentuale di massa magra nel protocollo di cui all’articolo 23, paragrafo 4, del regolamento (CE) n. 1249/2008 della Commissione, del 10 dicembre 2008, recante modalità di applicazione relative alle tabelle comunitarie di classificazione delle carcasse di bovini, suini e ovini e alla comunicazione dei prezzi delle medesime (3).

(4)

Dall’esame della domanda presentata risultano soddisfatte le condizioni per l’autorizzazione di questi metodi di classificazione. Occorre pertanto autorizzare tale metodo di classificazione delle carcasse di suino in Germania.

(5)

È pertanto necessario modificare la decisione 89/471/CEE.

(6)

In considerazione delle esigenze tecniche legate all’introduzione di nuovi dispositivi e di nuove formule, è opportuno che il metodo di classificazione delle carcasse di suino autorizzato dalla presente decisione si applichi a decorrere dal 4 ottobre 2011.

(7)

Le modifiche agli apparecchi o ai metodi di classificazione sono consentite soltanto se esplicitamente autorizzate con decisione della Commissione.

(8)

Le misure di cui alla presente decisione sono conformi al parere del comitato di gestione per l’organizzazione comune dei mercati agricoli,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

La decisione 89/471/CEE è così modificata:

1)

il testo dell’articolo 1 bis è sostituito dal seguente:

«Articolo 1 bis

In deroga all’articolo 1, paragrafi 2 e 3, per la classificazione delle carcasse di suino di cui all’allegato V, sezione B.IV, punto 1, del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio (4) è autorizzato in Germania l’uso dei seguenti metodi:

l’apparecchio denominato “Autofom I” e i relativi metodi di stima, descritti in dettaglio nella parte III dell’allegato,

l’apparecchio denominato “Autofom III” e i relativi metodi di stima, descritti in dettaglio nella parte IV dell’allegato,

l’apparecchio denominato “CSB-Image-Meater” e i relativi metodi di stima, descritti in dettaglio nella parte V dell’allegato.

2)

l’allegato è modificato conformemente all’allegato della presente decisione.

Articolo 2

La presente decisione si applica a decorrere dal 4 ottobre 2011.

Articolo 3

La Repubblica federale di Germania è destinataria della presente decisione.

Fatto a Bruxelles, il 27 aprile 2011.

Per la Commissione

Dacian CIOLOŞ

Membro della Commissione


(1)  GU L 299 del 16.11.2007, pag. 1.

(2)  GU L 233 del 10.8.1989, pag. 30.

(3)  GU L 337 del 16.12.2008, pag. 3.

(4)  GU L 299 del 16.11.2007, pag. 1.»;


ALLEGATO

L’allegato della decisione 89/471/CEE è così modificato:

1)

nella parte prima (Ultrasonic Scanner GE Logiq 200pro) il punto 2 è sostituto dal seguente:

«2.

Il tenore di carne magra della carcassa è calcolato secondo la seguente formula:

LMP = 60,98501 – 0,85831•x1 + 0,16449•x2

laddove:

LMP

=

percentuale stimata di carne magra della carcassa;

x1

=

spessore in mm del lardo dorsale (compresa la cotenna), misurato a 7 cm lateralmente alla linea mediana della carcassa, tra la penultima e la terzultima costola;

x2

=

spessore in mm del muscolo dorsale, misurato allo stesso tempo e nello stesso punto di x1.

La formula è valida per le carcasse di peso compreso tra 50 e 120 kg.»;

2)

nella parte seconda [(Zwei-Punkt-Meßverfahren (ZP)], il punto 2 è sostituito dal seguente:

«2.

Il tenore di carne magra della carcassa è calcolato secondo la seguente formula:

LMP = 58,10122 – 0,56495•F + 0,13199•M

laddove:

LMP =

percentuale stimata di carne magra della carcassa;

F —

spessore minimo del lardo (compresa la cotenna) che ricopre il muscolo lombare (M. glutaeus medius) evidenziabile sulla fenditura nella parte più stretta (mm);

M —

spessore della carne, misurato in corrispondenza della distanza minima tra l’estremità anteriore (craniale) del M. glutaeus medius e il lato superiore (dorsale) della rachide (in millimetri).

La formula è valida per le carcasse di peso compreso tra 50 e 120 kg.»;

3)

la parte III [«Fully automatic ultrasonic carcase grading (Autofom)»] è sostituita dalla seguente:

«PARTE III

Autofom I

1.

Le disposizioni contenute nella presente parte si applicano quando la classificazione delle carcasse di suino è effettuata per mezzo dell’apparecchio denominato “Autofom I”.

2.

L’apparecchio è munito di sedici trasduttori a ultrasuoni che funzionano a 2 MHz (Carometec A/S). La distanza operativa tra i trasduttori è di 25 millimetri.

I dati ultrasonici comprendono misurazioni dello spessore del lardo dorsale, dello spessore muscolare e di parametri correlati.

I valori misurati sono convertiti da un computer in stima della percentuale di carne magra.

3.

Il tenore di carne magra della carcassa è calcolato sulla base di 31 variabili, secondo la seguente formula:

LMP = 63,95382561 – 0,11923455•IP001 – 0,09558979•IP002 – 0,10584604•IP007 – 0,05155666•IP009 – 0,13640649•IP016 – 0,14213204•IP022 + 0,03049588•IP030 + 0,01790568•IP032 + 0,01105555•IP038 – 0,16701099•IP042 – 0,06005469•IP071 – 0,22169624•IP079 + 0,06666878•IP084 + 0,05392766•IP086 – 0,21648737•IP090 – 0,26525617•IP091 – 0,09417923•IP092 – 0,01909767•IP093 – 0,01964313•IP094 – 0,02064380•IP095 – 0,01600385•IP096 – 0,01119575•IP103 – 0,00827959•IP109 – 0,00687431•IP111 – 0,00757384•IP112 + 0,01885055•IP113 + 0,06095365•IP115 + 0,05703606•IP116 + 0,04184455•IP120 + 0,04682307•IP121 + 0,03958671•IP122

laddove:

 

LMP = percentuale stimata di carne magra della carcassa;

 

IP001, IP002, IP007…IP122 sono le variabili misurate da Autofom I.

4.

Il tenore di carne magra della carcassa può essere calcolato anche sulla base di tre variabili “T” (principali variabili delle componenti), secondo la seguente formula:

LMP = 58,31148999 + 1,16880438•T1 + 0,66490881•T2 + 0,60981266•T3

laddove:

LMP

=

percentuale stimata di carne magra della carcassa;

T1, T2, T3

=

principali variabili delle componenti, calcolate in base alle 31 variabili di cui al punto 3.

5.

La descrizione dei punti di misurazione e quella del metodo statistico sono contenute nella parte II del protocollo presentato dalla Germania alla Commissione a norma dell’articolo 23, paragrafo 4, del regolamento (CE) n. 1249/2008 della Commissione (1).

La formula è valida per le carcasse di peso compreso tra 50 e 120 kg.

4)

sono aggiunte le seguenti parti IV e V:

«PARTE IV

Autofom III

1.

Le disposizioni contenute nella presente parte si applicano quando la classificazione delle carcasse di suino è effettuata per mezzo dell’apparecchio denominato “Autofom III”.

2.

L’apparecchio è munito di sedici trasduttori a ultrasuoni che funzionano a 2 MHz (Carometec A/S). La distanza operativa tra i trasduttori è di 25 millimetri.

I dati ultrasonici comprendono misurazioni dello spessore del lardo dorsale, dello spessore muscolare e di parametri correlati.

I valori misurati sono convertiti da un computer in stima della percentuale di carne magra.

3.

Il tenore di carne magra della carcassa è calcolato sulla base di 5 variabili, secondo la seguente formula:

LMP = 65,21715434 – 0,23517230•R2P2 – 0,23350031•R2P6 – 0,25098775•R2P10 – 0,10926670•R2P13 + 0,19342930•R3P5

laddove:

LMP =

percentuale stimata di carne magra della carcassa;

R2P2 —

media ponderata di due spessori di lardo senza pelle (in millimetri), con un rapporto di 2/3 e 1/3;

R2P6 —

media ponderata di due spessori minimi di lardo (in millimetri), con un rapporto di 2/3 e 1/3;

R2P10 —

tenore minimo di lardo della sezione trasversale (in millimetri);

R2P13 —

la valutazione iniziale delle dimensioni della carcassa;

R3P5 —

lo spessore massimo di carne (punto massimo delle costole meno punto minimo di lardo, convertito in mm).

4.

La descrizione dei punti di misurazione è contenuta nella parte II del protocollo presentato dalla Germania alla Commissione a norma dell’articolo 23, paragrafo 4, del regolamento (CE) n. 1249/2008.

La formula è valida per le carcasse di peso compreso tra 50 e 120 kg.

PARTE V

CSB-Image-Meater

1.

Le disposizioni contenute nella presente parte si applicano quando la classificazione delle carcasse di suino è effettuata per mezzo dell’apparecchio denominato “CSB Image Meater”.

2.

Il CSB-Image-Meater è costituito in particolare da una videocamera, da un computer dotato di scheda per analisi delle immagini, da uno schermo, da una stampante, da un meccanismo di comando, da un meccanismo che analizza i risultati delle misurazioni e da interfacce. Le tre variabili del CSB-Image-Meater sono tutte misurate alla linea mediana del prosciutto (intorno al M. gluteus medius).

I valori misurati sono convertiti da un computer in stima della percentuale di carne magra.

3.

Il tenore di carne magra della carcassa è calcolato secondo la seguente formula:

LMP = 68,06616 – 0,45829•MS + 0,11278•MF – 0,25545•WL

laddove:

LMP =

percentuale stimata di carne magra della carcassa;

MS —

spessore medio di lardo sopra (dorsale) al M. gluteus medius (in millimetri);

MF —

spessore medio della carne — sulla lunghezza del M. gluteus medius (in millimetri);

WL —

lunghezza media dei quattro corpi vertebrali lombari della parte craniale del M. gluteus medius (mm).

4.

La descrizione dei punti di misurazione è contenuta nella parte II del protocollo presentato dalla Germania alla Commissione a norma dell’articolo 23, paragrafo 4, del regolamento (CE) n. 1249/2008.

La formula è valida per le carcasse di peso compreso tra 50 e 120 kg.»


(1)  GU L 337 del 16.12.2008, pag. 3.»;


29.4.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 110/34


DECISIONE DELLA COMMISSIONE

del 27 aprile 2011

relativa al riconoscimento della Tunisia per quanto riguarda l’istruzione, la formazione e l’abilitazione della gente di mare ai fini del riconoscimento dei certificati di abilitazione

[notificata con il numero C(2011) 2754]

(Testo rilevante ai fini del SEE)

(2011/259/UE)

LA COMMISSIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,

vista la direttiva 2008/106/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 novembre 2008, concernente i requisiti minimi di formazione per la gente di mare (1), in particolare l’articolo 19, paragrafo 3,

vista la lettera delle autorità francesi del 9 marzo 2006 che chiede il riconoscimento della Tunisia ai fini del riconoscimento dei certificati di abilitazione rilasciati da tale paese,

considerando quanto segue:

(1)

Gli Stati membri possono decidere di convalidare i certificati di abilitazione della gente di mare rilasciati dai paesi terzi, purché il paese terzo in questione sia riconosciuto dalla Commissione come un paese che garantisce la conformità agli obblighi della convenzione internazionale del 1978 riveduta sulle norme relative alla formazione della gente di mare, al rilascio dei brevetti e alla guardia (convenzione STCW) (2).

(2)

In seguito alla domanda delle autorità francesi, la Commissione ha valutato i sistemi di istruzione, formazione e abilitazione marittima della Tunisia per verificare se tale paese soddisfa gli obblighi della convenzione STCW e se sono state adottate misure atte a prevenire frodi in relazione ai certificati. Tale valutazione era basata sui risultati di un’indagine di accertamento eseguita dagli esperti dell’Agenzia europea per la sicurezza marittima nel mese di aprile 2007.

(3)

La Commissione ha comunicato agli Stati membri una relazione sui risultati della valutazione di conformità.

(4)

Successivamente la Commissione ha chiesto alle autorità tunisine, con lettera del 28 gennaio 2009, di fornire prove atte a dimostrare che si sia rimediato opportunamente alle carenze rilevate nel corso della valutazione.

(5)

Con lettera del 25 novembre 2009 le autorità tunisine hanno fornito le informazioni richieste e le prove concernenti l’attuazione di misure correttive adeguate e sufficienti per rimediare a tutte le lacune rilevate durante la valutazione di conformità.

(6)

Il risultato della valutazione di conformità e l’esame delle informazioni trasmesse dalle autorità tunisine dimostrano che la Tunisia soddisfa i pertinenti obblighi della convenzione STCW e che contemporaneamente ha adottato misure atte a prevenire frodi in relazione ai certificati e dovrebbe pertanto essere riconosciuta dall’Unione.

(7)

Le misure di cui alla presente decisione sono conformi al parere del comitato per la sicurezza marittima e la prevenzione dell’inquinamento provocato dalle navi,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

La Tunisia è riconosciuta per quanto riguarda l’istruzione, la formazione e l’abilitazione della gente di mare ai fini del riconoscimento dei certificati di abilitazione rilasciati da questo paese.

Articolo 2

Gli Stati membri sono destinatari della presente decisione.

Fatto a Bruxelles, il 27 aprile 2011.

Per la Commissione

Siim KALLAS

Vicepresidente


(1)  GU L 323 del 3.12.2008, pag. 33.

(2)  Adottata dall’Organizzazione marittima internazionale.


ATTI ADOTTATI DA ORGANISMI CREATI DA ACCORDI INTERNAZIONALI

29.4.2011   

IT

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L 110/35


DECISIONE N. 2/2011 DEL COMITATO DEGLI AMBASCIATORI ACP-UE

del 16 marzo 2011

recante nomina dei membri del consiglio di amministrazione del Centro tecnico di cooperazione agricola e rurale (CTA)

(2011/260/UE)

IL COMITATO DEGLI AMBASCIATORI ACP-UE,

visto l’accordo di partenariato tra i membri del gruppo degli Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico («ACP»), da un lato, e la Comunità europea e i suoi Stati membri, dall’altro, firmato a Cotonou (Benin) il 23 giugno 2000 (1), modificato per la prima volta a Lussemburgo il 25 giugno 2005 (2) e riveduto dall’accordo che modifica per la seconda volta detto accordo di partenariato ACP-CE, firmato a Ouagadougou il 22 giugno 2010 (3), in particolare l’articolo 3, paragrafo 5 dell’allegato III,

considerando quanto segue:

(1)

Con decisione n. 3/2008 del 22 maggio 2008, il Comitato degli ambasciatori ACP-CE ha nominato i membri del consiglio di amministrazione del Centro tecnico di cooperazione agricola e rurale (tre membri UE e tre membri ACP) per un mandato di durata pari a cinque anni, fatto salvo un riesame dopo due anni e mezzo per i membri provenienti dai paesi ACP.

(2)

Con decisione n. 5/2010 del 26 luglio 2010 (4), è stato nominato un nuovo membro, essendo diventato vacante un posto ACP.

(3)

Dopo riesame della composizione del consiglio di amministrazione, gli Stati ACP hanno espresso l’intenzione di modificare l’elenco dei membri ACP di tale consiglio a decorrere dal 24 febbraio 2011 per la restante durata del mandato e hanno nominato due nuovi candidati.

(4)

È pertanto necessario nominare due nuovi membri del consiglio di amministrazione,

DECIDE:

Articolo 1

Le seguenti persone sono nominate membri del consiglio di amministrazione del Centro tecnico di cooperazione agricola e rurale, in sostituzione del dott. Wilson A. SONGA e del prof. Radjiskumar MOHAN:

dott. Daoussa BICHARA CHERIF e dott. Faletoi Suavi TUILAEPA.

Articolo 2

Per la restante durata dell’attuale mandato, ossia fino al 21 maggio 2013, il consiglio di amministrazione del CTA è pertanto composto nel modo seguente:

dott. Daoussa BICHARA CHERIF (Ciad)

sig. Kahijoro KAHUURE (Namibia)

dott. Faletoi Suavi TUILAEPA (Samoa)

prof. Raúl BRUNO DE SOUSA (Portogallo)

prof. Eric TOLLENS (Belgio)

sig. Edwin Anthony VOS (Paesi Bassi).

Articolo 3

La presente decisione entra in vigore alla data dell’adozione.

Fatto a Bruxelles, il 16 marzo 2011.

Per il Comitato degli ambasciatori ACP-UE

Il presidente

GYÖRKÖS P.


(1)  GU L 317 del 15.12.2000, pag. 3.

(2)  GU L 209 dell’11.8.2005, pag. 27.

(3)  GU L 287 del 4.11.2010, pag. 3. Accordo applicato in via provvisoria a norma della decisione n. 2/2010 (GU L 287 del 4.11.2010, pag. 68).

(4)  GU L 263 del 6.10.2010, pag. 14.